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Decreto Rinnovabili Elettriche:

Di Maio <<in tempi brevissimi […] l’adozione del decreto>>

INCENTIVI FER 2018-2020

 

(foto: Luigi Di Maio fonte: Wikipedia)
 
 

In occasione del convegno “Anev – elettricità futura: le rinnovabili al centro della transizione energetica”, svoltosi lo scorso 25 Luglio, Luigi Di Maio ha presentato il programma energetico del nuovo governo:

più rinnovabili, più efficienza energetica e maggiore mobilità elettrica.

 

Cambiare rotta

«Fino ad ora siamo andati in una direzione sbagliata, scelte che si sono rivelate antieconomiche, antiambientali e anacronistiche devono essere cambiate. Come governo intendiamo cambiare rotta e supportare al massimo gli operatori del settore rinnovabili […] per portare l’Italia ad essere leader»  ha affermato Di Maio durante il convegno.

 

Qual è la direzione giusta? 

1. Investire sulle rinnovabili = investire nel lavoro

Le rinnovabili, come ha ricordato il titolare del Mise, nel 2017 hanno ricoperto ben il 17,7% dei consumi e permesso la disposizione di 70mila unità di lavoro permanenti e 44mila temporanee.

 

«Investire nelle rinnovabili, dunque, significa anche investire nel lavoro e far crescere le piccole e medie imprese del paese, orientandole verso tecnologie innovative e prodotti ad alto valore aggiunto».

 

2. Rinnovabili e Unione Europea

Per il nuovo governo, l’Italia deve tener conto degli obiettivi fissati dal Parlamento Europeo entro il 2030.

«Il solo obiettivo del 32% di energia da fonti rinnovabili» ha spiegato Di Maio «significa che dovremo in dieci anni raddoppiare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, passando dagli attuali 130 terawatt/ora a più di 200».

Questi sono gli obiettivi che, insieme al programma di de carbonizzazione, guideranno la stesura del piano clima energia, la cui bozza sarà pronta entro Dicembre.

 

3. Decreto incentivi rinnovabili elettriche non fotovoltaiche

Qualche settimana fa il sottosegretario del ministero dello sviluppo economico Davide Crippa aveva fatto sapere che il decreto sarebbe stato approvato «subito dopo l’estate».

Di Maio è rimasto, invece, più sul vago affermando che «stiamo apportando modifiche che in tempi brevissimi permetteranno l’adozione del decreto stesso».

Il ministro ha spiegato che «nel breve periodo il decreto di supporto alla produzione elettrica di rinnovabili permetterà l’installazione di più di 6000 megawatt di impianti nuovi o oggetto di rifacimento, in grado di produrre nuova energia “verde” per circa 10,5 terawatt/ora. il decreto mette a disposizione risorse complessive per più di 250 milioni di euro nel triennio 2018-2020».

Questo decreto sarà occasione per il governo di introdurre nuovi strumenti, in sostituzione degli incentivi diretti, come ad esempio i contratti di lungo termine.

 

4. Mobilità elettrica e efficienza energetica

Il Mise intende dare attenzione anche allo sviluppo dei trasporti puntando sul passaggio alla mobilità elettrica.

Altro punto sul quale intende investire è quello dell’efficienza energetica, Di Maio ha, infatti, affermato che «dobbiamo […] rilanciare gli strumenti di incentivazione al momento disponibili per PMI e per il settore residenziale, il quale da solo potrà generare fino a metà degli incentivi previsti sia in termini di produzione industriale che di valore aggiunto e di occupazione».

 

5. Semplificazione procedure amministrative

Per il titolare del Mise «molto va realizzato anche sul lato della semplificazione delle procedure amministrative. Queste semplificazioni potranno portare a più di 5 terawatt/ora di produzione aggiuntiva grazie all’incremento dell’efficienza e potenza degli impianti, in particolare eolici, e all’estensione della vita tecnica degli stessi».

 

6. Nuovi vertici GSE e Arera

«Il ruolo del GSE sarà essenziale in questo settore e dovrà lavorare efficacemente in coordinamento con il mise e con l’autorità Arera».

Il governo ha già individuato il nome del nuovo amministratore delegato del GSE, ed entro la fine della settimana porterà in consiglio dei ministri anche i nuovi nomi dei vertici di Arera.

Questi sono i punti con cui iniziare a lavorare

«per creare un paese che abbia  la grande ambizione di diventare 100% rinnovabile tra qualche anno».

 

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